martedì 9 giugno 2015

Lotus Elise, Divertente alla Follia

Amo gli Inglesi. Ci sono ovviamente alcune cose che non apprezzo. Non mi è mai piaciuto quello che mangiano, ad esempio. Non mi piace il loro cibo spazzatura, non mi piacciono i loro succhi di carne e schifezze simili, non mi piace quello che chiamano caffè, che per quanto mi riguarda è solo acqua scura dell’Etiopia, e non mi è mai piaciuto il Manchester United. Tuttavia, ci sono alcune cose Inglesi che adoro. Il loro accento, la loro presunzione. Adoro come abbiano inventato praticamente ogni sport esistente e poi si sono dimenticati come si gioca, la loro ingegneria, ma quello che mi piace di più di loro sono le loro auto. L’Aston Martin Vanquish e la Jaguar E-Type, per esempio, due delle auto più belle mai costruite. La Mini, che vi piaccia o no, un’auto intelligente e che detta moda.



E la Lotus Elise, probabilmente la mia preferita di sempre. E’ leggera, è pungente, è scattante, è attraente, è una spider, e soprattutto, rappresenta la quintessenzialità del pensiero Britannico. Anche se il motore è un 1.8 litri Toyota costruito in Giappone. E deve il nome alla nipote di un imprenditore Italiano. E ad oggi, la Lotus, la casa automobilistica che la produce, è di proprietà della Proton, che viene dalla Malesia. A parte questi futili dettagli, tagliamo corto: adoro quest’auto. Adoro come ti fa sentire quando la guidi, adoro il fatto che per una quantità di soldi relativamente bassa (soprattutto se la si compra usata) fa arrossire auto ben più cavallate e costose. Ma soprattutto l’adoro perché è esagerata. La maggior parte delle auto sportive, quando le guardi, sembrano dirti “hai visto come sono gnocca?” mentre l’Elise sembra fissarti di rimando e chiederti: “che c***o guardi?” Adoro queste auto, le adoro perché sono da intenditori, auto che piacciono a chi va oltre, auto esagerate, scomposte, irrazionali, perché se avete circa 40.000 euro a disposizione da spendere su un’auto e comprate una Mercedes o una BMW quello che state effettivamente dicendo è: sono una persona cupa, ho un sacco di soldi che probabilmente non mi sono guadagnato e il mio cantante preferito è Gigi D’Alessio. Se invece con i soliti soldi prendete una Lotus Elise quello che state dicendo al mondo è: sono completamente fuori di testa, mi diverto come un matto e ne vado fiero. Poi ci sono le auto per “arrivati”, Porsche soprattutto, per quelli che ci tengono a farvi vedere come loro siano fighi e possano permettersi una Boxster e voi no. Ditemi la verità, quante volte vi è capitato di sentire un rombo in lontananza e poi avete visto avvicinarsi un tipo con gli occhiali da sole anche se piove che guida una Boxster? Troppe. Vi siete emozionati? Avete provato qualcosa? Forza, dai, mano sul cuore: quanti di voi si emozionano DAVVERO per una Porsche? Io personalmente ho tre gusti in fatto di auto: Lotus Elise, Dodge Viper, Mitsubishi Evo. Notate niente in comune tra queste tre auto? Un giocattolino britannico che pesa meno del sedile di una Mercedes, una quattro porte giapponese che prende curve di 500 gradi a 300 all’ora e un’americana con un motore abbastanza grosso da muovere un pianeta. Sono auto da pazzi. Ecco perché l’ho voluta provare, perché è un’auto da pazzi. Guidare una Lotus Elise in pista è un po’ come frequentare un caro amico, sempre in prima linea quando c’è da divertirsi o aiutarvi, sempre il primo a voler andare alle feste ma che ama ammazzare le persone con un martello, di tanto in tanto: vi divertite e siete contenti, ma non sapete mai quando potrebbe farvi fuori.

L’ho guidata sul circuito Il Sagittario di Latina e io non sono un pilota professionista ma devo dire: ommammamia. E’ incredibile, è composta, precisa, ti parla. Quando affronti una curva anche a velocità molto sostenuta (leggi 180 km/h) ti dice: “ok, ok, ok, ci sei, avanti, ancora un po’, ok basta!” E’ talmente precisa che se la guidate su un circuito bagnato dopo la pioggia, sarete in grado di contare il numero di gocce che sono cadute dalla reazione dello sterzo. E’ quasi impossibile perdere il controllo. Il motore è un 1.8 Toyota con 192 cv, trazione posteriore, peso della vettura 860 kg. 0-100 in 5 secondi. Immaginiamo la scena: Al Semaforo, voi con la vostra Elise, BMW Z4 35i 306 cv, SLK 350 272 cv, Porsche 911 Targa 4 345 cv, scatta il verde e nessuna di queste auto, neppure la 911 sarà in grado di battere l’Elise in accelerazione. Oltretutto essendo leggera e con un motore piccolo i consumi sono da utilitaria, così gli eco-ambientalisti saranno felici e potranno proseguire le loro giornate a mangiare erba o qualcosa del genere. Comunque, se si guarda oltre la bella pelle e le caratteristiche di guida ha dei difetti. Il rumore del motore ad esempio. L’Elise è un’auto molto silenziosa…finchè non si accende. Poi il rumore del motore si fa sentire, sempre. A qualunque numero di giri, qualunque sia l’utilizzo che se ne voglia fare. Il che può essere piacevole fino a che non ti sanguinano le orecchie. Anche gli interni hanno qualcosa che potrebbe non piacere a tutti: i tappetini, tanto per cominciare, non ci sono. Sì, c’è l’aria condizionata, che devo dire nel modello che ho provato non funzionava, ci si siede molto in basso su sedili duri come la testa di Mario Balotelli, c’è un lettore CD che è inutile perché mentre si viaggia non si sente niente, fa un gran caldo nell’abitacolo perché il motore è dietro le spalle, non c’è controllo di trazione né controllo di stabilità né servosterzo né altre diavolerie tecnologiche, c’è un ABS ma è da corsa, quindi a meno che non stiate frenando da 200 km/h su ghiaccio, non reagirà. L’Elise ha un altro grosso problema: il prezzo. Sì, lo so, ho detto che è conveniente. Ed è vero, lo è, per trovare un’altra auto in grado di competere bisogna come minimo scomodare rivali da 80.000, 90.000 euro in su, ma, a meno che non la si compri usata (scelta caldamente raccomandata) da nuova, con un prezzo di partenza di quasi 36.000 euro per la versione S (136 cavalli), non è esattamente regalata. Si tratta comunque degli stessi soldi che servono (più o meno) per un’Audi TT, o una BMW Z4, o una Mercedes SLK, e se comprate la versione che io ho provato, quella da 192 cavalli, o addirittura la più potente in assoluto, quella da 222 cv, arriverete ad un prezzo di 48.000 euro, quanto una Porsche Boxster nuova. Allora perché questa? E’ piuttosto semplice, a dire la verità. A differenza della concorrenza tedesca, questa non è auto che si compra perché è tecnologicamente avanzata. Non si compra perché va di moda o per fare i fighetti. Non è un’auto che compri perché paga papà, o perché ne hai bisogno. E’ un’auto che compri perché LA VUOI. E se solo potete, compratevela, non c’è nient’altro, a costi umani, di altrettanto divertente.



-- -- -- -- -- -- -- --
Prova originale: Circuito il Sagittario di Latina, anno 2010
Categoria: auto - prove su strada e recensioni
Testo & Foto: Ale S
flabbergasted ltd. leavemeflabbergasted.com
-- -- -- -- -- -- -- --